Gli italiani sono sempre più preoccupati dalla privacy, soprattutto sui social network, ma non riescono a rinunciare a questo strumento. Secondo uno studio, il Privacy Index, che ha preso in esame 15mila consumatori in 15 Paesi, gli utenti sono convinti che i Governi non facciano abbastanza per proteggere la loro privacy, ma nonostante ciò essi stessi non fanno nulla per impedire che eventuali spioni rubino i loro dati sensibili. Anzi, navigano in rete in tutta tranquillità, con ingenuità.
Qualche esempio? Solo il 41% degli intervistati cambia regolarmente la propria password, di email, account personali, etc, mentre quasi uno su tre dichiara di non avere una password per i propri device, telefonini o tablet. E sempre uno su tre non si cura per nulla di modificare le impostazioni per la privacy sui vari social network. Si pretende insomma che il Governo faccia qualcosa, ma non si utilizzano nemmeno gli strumenti che si hanno a disposizione.
In Italia, in particolare, l’89% della popolazione non vorrebbe mai la diffusione online dei propri dati sensibili, ma il 64% utilizza regolarmente il mondo social e l’86% ha dichiarato di acquistare prodotti on line, né rinuncerebbe mai allo smartphone, neanche per proteggere la propria privacy. Insomma tante contraddizioni: servirebbe un’educazione mirata all’utilizzo delle nuove tecnologie?
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